A forza di parlare
delle mie avventure e disavventure in Marina, penso che
ho stufato di scrivere sempre gli stessi argomenti. Ebbene voglio
proporre l’amicizia per gli animali, ho letto un racconto che
mi ha colpito e allora ho ripensato ai miei amici avuti durante la mia vita.
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Inizio con una fedele amica giovanile che si chiamava VESPINA, abile
cane da tartufo e da caccia. Di solito stava sempre con me, sia
quando dormivo, si metteva in un angolo della camera che quando studiavo
vicino ai miei piedi. Compagna di tante passeggiate
per la zone verdi del mio paese, con la simpatia ti faceva stare bene e in
allegria.
Purtroppo brutta morte di tumore allo stomaco, non
mangiava piu’ e si è consumata giorno dopo giorno senza nessuna
speranza di guarigione. Il veterinaio, la voleva
sopprimere, la famiglia ha detto di no. L'ho assistita fino
all’ultimo e sotterrata in un campo sotto una grande quercia dove di solito
andavamo insieme.
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Un’altra grande amica, una cavalla di nome IRMA. Grandi passeggiate
e grandi galoppate al limite quando dopo il pascolo in un campo mi
chiedeva di uscire dal recinto per il ritorno a casa. Era la dimostrazione
che aveva sete e voleva ritornare in stalla.
Con la capezza montavo
a pelo, cioè senza sella, cercando di mandarla piano per paura di cadere, ma
niente da fare, partiva a galoppo senza sentire i miei strilli, mi dovevo attaccare al suo collo e alla sua criniera
per riuscire a stare in groppa. Un po' di timore lo avevo, ma non
paragonato a quello della mia famiglia che mi vedevano in pericolo.
Mio fratello la portava qualche
volta alle gare di paese e proprio in una di queste è scivolata
sull’asfalto e rotta una gamba senza nessuna possibilità di recupero.
La sentenza del veterinaio è stata
brutale, soppressa e portata al mattatoio per essere macellata.
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Passando un po’ ai giorni nostri, alcuni anni fa incontravo nelle
mie passeggiate un gatto randagio, bello con i colori classici
bianco, grigio-nero, di tipo europeo e dunque senza nessuna
classificazione negli annali sofisticati della specie, per me
era bellissimo il suo portamento e il suo carattere bonario.
Mi vedeva da lontano, lo trovavo seduto in attesa del mio arrivo,
leccata alle scarpe per salutarmi per bene e capriole per
farsi grattare la pancia, un miao per dirmi che
era pronto per andare insieme, sul lato sinistro seguiva il mio
percorso giornaliero salutare per il mio corpo.

Rientrato, davanti al portone di ingresso della palazzina
dove abito si metteva a guardarmi, non sono riuscito mai a capire se
voleva venire a casa ed essere mio ospite oppure era un saluto che mi aspettava
per la prossima volta.

Povero Peter, ha fatto una brutta fine purtroppo,
una macchina lo ha sfiorato su una gamba ed è rimasto li’ vicino ad
un marciapiede malconcio di non potersi muovere lontano dalla mia abitazione.
Già una volta l'ho portato dal veterinaio, ma questa volta senza nessun
soccorso non ce l'ha fatta.
Quando ho trovato il suo corpicino martoriato, ho guardato per
l'ultima volta la sua veste da buon gatto che ha scelto di
essere libero e di vivere senza nessuna costrizione di sorte da
parte degli uomini.
Di gatti randagi
intorno alla mia zona ce ne sono parecchi e ora la figlia di una
gatta che conoscevo ha preso il sopravvento alla mia simpatia anche
se ben lontana da quella del buon Peter.
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Si chiama "Pasqualina" , strilla tanto
quando nessuno si affaccia o scende per portargli da mangiare, è
amica con tutte le persone che la mantengono a croccantini e acqua
fresca, poi se ne va per la sua strada in giro per il quartiere. La
si vede molto spesso in mezzo all'erba a rincorrere qualsiasi cosa
che si muove, con tanti salti che vuole sembrare una tigre, mamma
Lilli ha fatto un buon lavoro ad addestrarla sia a cacciare che
a difendersi. Timorosa con le persone che non conosce
e lontana dai suoi simili.

Guardo con simpatia e tristezza i cani che sono nel mio palazzo, li sento
guaire quando il padrone e tutta la famiglia li lasciano soli. Si
capisce che si sentono abbandonati e sperano con il loro richiamo
di farli tornare a casa.
Da quando sono rimasto solo in casa qualcuno mi ha consigliato di
prendere un animale per compagnia, mi sono sempre rifiutato, capisco
quanto possono sentirsi male a vivere in un appartamento, vedono il
mondo, quando escono al guinzaglio, il tempo limitato per i loro bisogni corporali.
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